La stimolazione transcranica a impulsi (TPS) migliora i sintomi depressivi nei pazienti affetti da Alzheimer
Un nuovo studio pubblicato a febbraio 2022 da Matt et al. (Facoltà di Medicina di Vienna, Clinica Universitaria di Neurologia) presenta una dettagliata sottoanalisi che, sulla base di dati neuropsicologici e di imaging funzionale, indaga i possibili effetti antidepressivi della stimolazione transcranica a impulsi (TPS) con il sistema NEUROLITH.2
La depressione è una comorbidità frequente e particolarmente problematica nei malati di Alzheimer. L’effetto terapeutico degli antidepressivi è spesso limitato e c’è urgente bisogno di nuovi approcci terapeutici che possano fungere da terapia aggiuntiva. I dati di un primo studio clinico in cui pazienti malati di Alzheimer sono stati trattati con la stimolazione transcranica a impulsi (TPS) per 2-4 settimane hanno già dimostrato miglioramenti nella memoria e nelle capacità cognitive fino a 3 mesi.1 Inoltre, sono stati evidenziati miglioramenti nei valori legati alla depressione. In un nuovo studio, lo stesso gruppo di studio (Facoltà di Medicina di Vienna/Dipartimento di Neurologia) presenta ora una sottoanalisi dettagliata che indaga i possibili effetti antidepressivi della TPSsulla base di dati neuropsicologici e di imaging funzionale.2
Metodologie
Utilizzando la risonanza magnetica funzionale, i ricercatori hanno analizzato i cambiamenti nel Beck Depression Inventory (BDI-II) e nella connettività funzionale (FC) in 18 pazienti affetti da Alzheimer. I pazienti sono stati trattati per 4 settimane con la TPS, con tre sessioni a settimana (tre pazienti solo per 2 settimane, un paziente per 3 settimane). L’acquisizione dei dati delle MRI e i test neuropsicologici sono stati eseguiti nella settimana prima e dopo la terapia con TPS.
Risultati e conclusione
Dopo la terapia con TPS, i ricercatori hanno riscontrato un miglioramento significativo nel valore BDI-II. Il punteggio medio BDI-II era di 7,36 (deviazione standard [SD] = 5,09, N = 14) al basale e 5,00 (SD = 4,11, N = 14) nella sessione dopo la stimolazione. L’analisi della FC ne ha evidenziato la normalizzazione tra la rete di salienza (insula anteriore destra) e la rete ventromediale (corteccia orbitale frontale sinistra).
La stimolazione TPS delle aree associate alla depressione (compresa la corteccia prefrontale dorsolaterale allargata) sembra alleviare i sintomi depressivi e portare cambiamenti nella FC nei pazienti con AD. Secondo gli autori, i risultati dimostrano che la TPS potrebbe essere un’opzione di trattamento aggiuntivo rilevante ed efficace per i sintomi depressivi nella malattia di Alzheimer e forse anche nella depressione. Per i pazienti già trattati con una terapia farmacologica ottimizzata, questo potrebbe migliorare i sintomi depressivi e le funzioni della memoria e innalzare la qualità della vita.
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Fonti:
- Beisteiner R, Matt E, Fan C, et al. Transcranial pulse stimulation with ultrasound in Alzheimer’s disease—a new navigated focal brain therapy. Adv Sci. 2019;7:1902583.
- Matt E, Dörl G, Beisteiner R. Transcranial pulse stimulation (TPS) improves depression in AD patients on state-of-the-art treatment. Alzheimer’s Dement.2022;8:e12245.