Nel trattamento delle malattie ortopediche e nel campo della medicina sportiva, oltre a un adeguato trattamento medico tradizionale, nella pratica quotidiana è di grande importanza una localizzazione rapida, precisa e semplice delle alterazioni patologiche dei tessuti da esaminare, come il tessuto connettivo, la fascia, il tendine e il muscolo. In questi tipi di tessuto, le regioni e i punti interessati sono tra l’altro caratterizzati da una maggiore densità, un aumento del volume e una maggiore sensibilità alla pressione. Le possibilità di localizzazione esistenti, come la palpazione manuale o l’elastografia, sono lunghe e dolorose, poco diffuse e richiedono apparecchiature costose.
Con il TP-TOOL® è ora possibile localizzare i punti trigger e molte altre irritazioni dei tessuti in modo rapido e confortevole per il paziente. Supporta le mani del terapeuta e consente un’analisi semplice e rapida del sistema miofasciale, per un’applicazione precisa del trattamento terapeutico successivo, ad es. con terapia a onde d’urto radiali e focalizzate. È diventato uno strumento indispensabile per l’applicazione delle onde d’urto nel mio studio, senza il quale non riesco più a immaginare il mio lavoro quotidiano.
In che modo localizziamo i punti trigger con TP-TOOL®?
Il tessuto da controllare viene esaminato applicando il TP-TOOL® con una leggera pressione di contatto e un’angolazione di 45°. Il rigonfiamento associato alla patologia nel tessuto provoca un’escursione percepibile del rullo. Grazie alla forma ellittica del rullo è possibile localizzare con precisione zone di irritazione e punti trigger anche piccoli e profondi spostando il rullo in senso trasversale sul tessuto.
A scopo dimostrativo viene documentata una tipica sequenza di trattamento miofasciale. La paziente, S. H. di 27 anni, è appassionata di sport amatoriale e cavallerizza di salto a ostacoli. Si allena 5 volte alla settimana. Circa 3 mesi fa, durante l’allenamento di equitazione ha riportato una grave contusione dell’articolazione del ginocchio sinistro. Da allora presenta sintomi di dolore retropatellare e squilibri dei muscoli della coscia. Procedure di imaging come la radiografia e la risonanza magnetica hanno escluso lesioni strutturali. Oltre alla fisioterapia e allo stretching eseguito in autonomia, la paziente segue attualmente un trattamento dei punti trigger a intervalli settimanali.
Svolgimento del trattamento miofasciale:
1. Esame del quadricipite con il TP-TOOL®
2. Marcatura della localizzazione dei punti trigger
3. Agugliatura a secco (dry needling) dei punti trigger
4. Trattamento di indurimenti circoscritti con ESWT radiale
5. Scollamento delle aderenze miofasciali con il trasmettitore PERI-ACTOR® »scraper«
6. Nastri per kinesiologia
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